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Visualizzazione dei post da maggio, 2019
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VI DOMENICA DEL TEMPO DI PASQUA "Vi lascio la pace, vi do la mia pace. Non come la dà il mondo, io la do a voi" (Gv 14,23-29). Perché Gesù ci parla di amore, amare, con insistenza?  Dall'amore  nasce la «pace».  Questa è ormai una parola per la quale sentiamo nostalgia.  Ci guardiamo attorno e tutto è disordine, contesa, desiderio di possedere, bisogno di primeggiare e violenze.  Dove andare? Chi potrà darci pace? Solo Gesù ce la dona come frutto del suo amore totale. Ma ce la dà diversamente dal mondo (cfr Gv 14,27), perché la pace di Gesù non è la quiete o la spensieratezza, ma il contrario: incontrare gli altri nella solidarietà che diventa fraternità, guardare gli altri con occhi nuovi, così fa il Signore con me, e proviamo la carezza del suo perdono.  Madre santa donaci la letizia che lasci trasparire amore e pace. Buona domenica! Prima Lettura At 15, 1-2. 22-29 Dagli Atti degli Apostoli. In quei giorni, alcuni, venuti dalla Giudea, insegnavano
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Santa Rita da Cascia interpretata da Vittoria Belvedere 22 MAGGIO Santa Rita Noi cristiani siamo minoranza, immersi nel materialismo e chiamati a volte a fare scelte impossibili. Ma non dobbiamo avere paura, perché la nostra vita, innestata in Cristo, si nutre della sua linfa di amore e passione per Dio e per i fratelli. Così Rita si presenta a noi. Al di là dei prodigi, il suo scoglio è basilare e strappa a Dio il dono dell'unità e del perdono che sembrano impossibili. Anche il vitigno secco, che rivive e porta frutti ancora oggi, la dice lunga sull'obbedienza a Dio che si trasforma in santità. Rita, santa incoronata, intercedi per noi. AMEN. Per approfondire: http://www.santaritadacascia.org
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V DOMENICA DEL TEMPO DI PASQUA Credente non è semplicemente essere cristiano. Gesù ci ha rivelato un Dio che ci appartiene, anche se a volte ci scandalizza. Amore incondizionato, perdono, morte del Figlio: non si può accettare senza un fremito. Lentamente, ma inesorabilmente, Signore, mi converto a Te, come gli apostoli, nel segno della Croce e della Risurrezione e lo racconto ai miei fratelli. Voglio essere Cristiano, per essere Credente e abbracciare il mondo. Maria, Vergine credente, discepola di Gesù, convertimi a Cristo, per vivere di Dio, a servizio dei fratelli. Amen. Prima Lettura At 14, 21-27 Dagli Atti degli Apostoli. In quei giorni, Paolo e Bàrnaba ritornarono a Listra, Icònio e Antiòchia, confermando i discepoli ed esortandoli a restare saldi nella fede «perché - dicevano - dobbiamo entrare nel regno di Dio attraverso molte tribolazioni». Designarono quindi per loro in ogni Chiesa alcuni anziani e, dopo avere pregato e digiunato, li affidarono al Signore,
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LA VANGELO DI OGGI Usciamo dalla logica del mondo: potere, prestigio, possesso; entriamo ora in quella di Cristo: il servo che lava i piedi.  A questo si aggiunge il Servo della Parola, non solo proclamata, ma vissuta, sino a diventare Parola. E questo non è privilegio, ma servizio con ascolto.  Grazie Madonna mia, serva della Parola. Fa' che sia sempre più ministro della Parola e Sacramento del suo Amore per i fratelli. AVE. Dal Vangelo di Gesù Cristo secondo Giovanni  13,16-20. I n quel tempo, dopo che ebbe lavato i piedi ai discepoli, Gesù disse loro: «In verità, in verità vi dico: un servo non è più grande del suo padrone, né un apostolo è più grande di chi lo ha mandato.  Sapendo queste cose, sarete beati se le metterete in pratica.  Non parlo di tutti voi; io conosco quelli che ho scelto; ma si deve adempiere la Scrittura: Colui che mangia il pane con me, ha levato contro di me il suo calcagno.  Ve lo dico fin d'ora, prima che accada, perché, quando sarà
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Fatima città di Maria dell'Angelo e dell'Eucaristia. Ragazzi che uniscono Rosario e penitenza e Comunione con Gesù Eucaristia, sostenuti da Maria. A cosa è servito? Sappiamo tutto? Ci sono al centro il Vangelo e la nostra vita cristiana. Non solo, ma abbiamo il vero ruolo di Maria: Corredentice del genere umano . Signore, converti il mondo e comincia da noi; donaci di gustare il Vangelo e il tuo pane; Maria, poi, sia sempre presente nel nostro discepolato sapendo che Lei è la prima. Ave Maria
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IV DOMENICA DEL TEMPO DI PASQUA «Ascoltano la mia voce e io le conosco ed esse mi seguono» (Gv 10,27). Penso con quanta carica emotiva queste parole hanno spinto Sant'Agostino a scrivere: “Dio non ti lascia se tu non lo lasci”; non ti abbandonerà se tu non lo abbandoni.  Quante volte abbiamo scaricato ogni nostra scelta attribuendola a questo o a quell'altra persona. È sempre colpa di qualcuno.  Tu sei l'io che cammina e si relaziona e Dio è sempre con te. Non mollare il buon Pastore, lui ti cerca e si prende cura di te. Smettila di giustificarti sempre. Affronta questo nuovo giorno con Dio e per Dio. Auguri alle mamme. Buona settimana! Prima Lettura At 13, 14. 43-52 Dagli Atti degli Apostoli. In quei giorni, Paolo e Bàrnaba, proseguendo da Perge, arrivarono ad Antiòchia in Pisìdia, e, entrati nella sinagoga nel giorno di sabato, sedettero. Molti Giudei e prosèliti credenti in Dio seguirono Paolo e Bàrnaba ed essi, intrattenendosi con loro, cercava
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CATECHESI AND FOOD «LE ABITUDINI ALIMENTARI»  di Eleonora Quaranta Naturopata Nutrizionista L’ OMS (Organizzazione Mondiale della Sanità) afferma : « Un adeguato stato nutrizionale deve garantire all’individuo non solo la salute  ma anche l’espletamento delle attività ricreative, sociali e culturali ». Vale a dire: Un'alimentazione sana e corretta deve porvi in condizioni tali da poter gestire la vostra vita nella più totale efficienza fisica e mentale. Inoltre deve conferirvi quell’autonomia, per espletare qualsiasi tipo di attività o impegno; sia di natura professionale o familiare, sia sociale o puramente ludico. Esiste una relazione biunivoca tra stato nutrizionale e benessere psico-fisico   ed è proprio in virtù di questo rapporto, che l’OMS stabilisce quale sia il modello di riferimento più corretto. Esso deve soddisfare tre ambiti: quello biologico ,  quello   psicologico   e quello   sociale . L’ambito biologico
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San Giuseppe lavoratore Dal sito  https://vangelodelgiorno.org Il 1° maggio , prima di diventare in Europa la  “ Festa del Lavoro ” , fu per lungo tempo, alla fine del XIX secolo e all’inizio del XX, una giornata di rivendicazioni e spesso di lotte per la promozione della classe lavoratrice. A questo richiamo non poteva rimanere insensibile la Chiesa, che i papi Beato Pio IX ( Giovanni Maria Mastai Ferretti)  e Leone XIII ( Gioacchino Pecci ) col loro magistero via via aprivano ai problemi del mondo del lavoro. Il Venerabile Pio XII (Eugenio Pacelli) istitu ì questa memoria liturgica,  per dare una dimensione cristiana a questo giorno, mettendola sotto il patrocinio di S. Giuseppe lavoratore (1955).    « Ogni lavoro  - aveva detto già nel radiomessaggio natalizio del 1942 -    possiede una dignità inalienabile, e in pari tempo un intimo legame col perfezionamento della persona: nobile dignità e prerogativa, cui in verun modo non avviliscono la fatica e il peso che so