IL PANE oggi..

Prima parte

di 
Eleonora Quaranta 
Naturopata Nutrizionista 


Dopo aver ampiamente approfondito il significato spirituale del pane (Post del 30 maggio), veniamo alle sue attuali proprietà e limiti..

E sì.. Perché il post guerra e le esigenze di una popolazione bisognosa di reintegrare gli stenti e le privazioni, oltre alle abitudini della cultura americana, osservata con grande gratitudine, che entrarono a far parte del nostro immaginario collettivo; hanno inciso profondamente sulla trasformazione dei nostri gusti, ed orientato diversamente dalla tradizione pre-conflitto bellico, la preparazione e la scelta delle materie prime dei nostro fedele Pane.

Oggi esso è composto da farina, acqua, lievito e sale..

più l’energia meccanica esercitata per mescolarli, che avvia quel processo chimico-fisico, per cui la proteine del cereale, gliadina e glutemina,  idratandosi, formano il glutine che conferisce all’impasto elasticità e coesione..

E` in questo processo che le bolle di anidride carbonica formatesi durante la lievitazione, rimarranno intrappolate, conferendo sofficità alla mollica.

E poi..

Lievito madre, pasta acida, lievito di birra, secco, chimico; tutti provocano la fermentazione degli zuccheri della farina, ad opera degli enzimi e dei batteri presenti in esso..

E allora direte voi? Non è cambiato nulla.. E’ tutto come un tempo!

Purtroppo no! Riflettiamo insieme..

Quale farina viene proposta per la preparazione dei dolci? Quale usate?

La risposta è semplice, la farina 00.

Ovvero una farina raffinata, privata del germe e della fibra, per renderla piu’ ricca di amido ovvero dell’elemento che scomposto dal nostro sistema digerente, rilascerà nel sangue, lo zucchero di cui è interamente composto.. Il glucosio.


Ma se è una farina interamente costituita da zucchero.. quindi adatta per i dolci, perché michette, rosette, stelle, tartarughe, pane arabo, baguette, pan brioche, pane in cassetta, crackers, grissini, granetti petali.. sono realizzati con la stessa farina???

La risposta, affonda le sue radici come accennavo all’inizio, nella domanda di un popolo che provato dalla sorte, ricercava nel cibo quella soddisfazione compensatoria per la subita alimentazione scadente e povera di energie spendibili in tempi rapidi.. Data la voglia di fare, di ricostruire.. Case, lavoro, famiglia.. sicurezze.. Quelle che per molti anni erano mancate..

Lo zucchero della farina 00 ha racchiuso tutto questo.. un richiamo atavico alla coccola, alla dolcezza, alla riscoperta dei valori piu’ nobili, che la guerra aveva spazzato via..

Ora che dal ricordo delle guerre siamo lontani però, dobbiamo cambiare atteggiamento e mentalità e convincerci che in una società in cui le scelte alimentari rappresentano "lo sfizio" e non decidono delle nostra "sopravvivenza", il nostro approccio può e deve essere libero.. libero dallo zucchero!!



Il mio consiglio è semplice..

Per approfondire vai nella pagina «Catechesi and food»:

https://catechizzando.blogspot.com/p/blog-page.html

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