LA MANNA OGGI..
di 
Eleonora Quaranta
Naturopata Nutrizionista


Dopo aver approfondito gli aspetti simbolici e spirituali legati al dono della Manna, conosciamola in termini scientifici e di utilizzo nella vita pratica..
Scopriremo le sue proprietà e tante curiosità.. Dalle tecniche ancora manuali per estrarla, al suo consumo, come rimedio naturale per adulti e bambini, alla sua preziosa collaborazione come presidio ospedaliero, in caso di terapie ed emergenze..

E’ la linfa estratta dalla corteccia opportunamente incisa di alcune specie di piante del genere Fraxinus (frassini), in particolare Fraxinus ornus (orniello o frassino da manna). È un prodotto tipico siciliano, come tale è riconosciuto e rientra nell'elenco dei prodotti agroalimentari tradizionali (PAT) stilato dal Ministero delle politiche agricole e forestali.


Storia

La coltivazione del frassino da manna risale presumibilmente alla dominazione islamica (IX-XI secolo d.C.); il più antico documento che menziona la manna risale al 1080 in un diploma del vescovo di Messina. La Sicilia divenne la maggiore produttrice nella seconda metà dell’Ottocento.

Oggigiorno la coltivazione è limitata a poche zone della Sicilia, precisamente solo al territorio di Pollina e Castelbuono. Qui l'ultima generazione di frassinicoltori che mantiene in vita il prezioso patrimonio colturale e culturale legato al mondo dell'antico mestiere dello "Ntaccaluòru".

In alcuni centri fino agli anni '50 la manna costituiva la base dell'economia locale per i frassinicoltori locali. Il fenomeno che ha spinto le nuove generazioni a preferire il lavoro in città, anziché l'agricoltura, ha contribuito fortemente all'abbandono della coltura della manna.

La produzione della manna offre tuttavia un buon reddito rispetto al passato (ogni chilo ha un costo superiore a 20 euro, e il prezzo è sempre in crescita).


Condizioni climatiche

Le aree in cui il frassino da manna viene (o veniva) coltivato, sono comprese nella fascia altimetrica fra 200 e 800 m, a clima mediterraneo-arido (non a caso il frassino è pianta xerofita - si adatta bene alla siccità), su suoli calcarei o argillosi.


Specie utilizzate

Sono circa 70 le specie di frassini riconosciute in tutto il mondo, ma soltanto 3 sono quelle presenti nella flora italiana: Fraxinus excelsior L. - Fraxinus ornus L. - Fraxinus angustifolia Vahl., tutte potenzialmente produttrici di manna.


Fraxinus ornus

Raccolta e classificazione

La manna è riconosciuta come Presidio Slow Food ed è per questo motivo che assieme ai frassinicoltori è stato redatto un disciplinare di produzione che ne garantisce la qualità e la provenienza.

Si riduce sempre di più il numero dei coltivatori; ormai quasi solo gli anziani sanno come coltivare e praticare le incisioni sulla corteccia del tronco del frassino con un particolare coltello chiamato mannaruolo.

Dalle piccole incisioni trasversali create con gesti precisi, sgorga lentamente un succo inizialmente di colore ceruleo e di sapore amaro (lagrima), che a contatto con l'aria rapidamente si schiarisce e assume un sapore dolce. Condensandosi, forma cannoli e stalattiti di colore bianco e profumati.

L'operazione di raccolta si pratica ogni settimana con l'archetto, la paletta e la scatola (particolari arnesi per la raccolta della manna).

La manna è classificata in base alla modalità di raccolta:

- Manna cannolo: è la più pregiata, simile ad una stalattite; si forma dal gocciolamento della linfa lungo la corteccia dell'albero e si raccoglie con l'archetto.

- Manna rottame: è costituita dalla linfa che scorre lungo la corteccia; si stacca con la rasula e si raccoglie nella scatola.

- Manna in sorte: è formata dalla linfa che si accumula nei cladodi (contenitori) di fico d'India appositamente predisposti alla base del tronco.


Cladodi di fico d’India alla base del tronco per raccogliere la manna

Poiché la categoria più pregiata è la manna cannolo, è stato messo a punto un nuovo sistema di raccolta, al fine di aumentarne la quantità. Questo sistema prevede l'uso di fili di nylon legati ad una piccola lamina d'acciaio posta subito sotto l'incisione; la linfa scorre lungo i fili e solidifica formando cannoli di lunghezza considerevole, che si possono raccogliere ogni due giorni contrariamente al metodo tradizionale che prevedeva la raccolta settimanale.


Lamine d’acciaio nei punti d’incisione della corteccia
legati a fili di nylon su cui scorre la manna solidificandosi

La produzione viene messa ad asciugare (stinnitura) per le prime 24-36 ore all'ombra, per togliere e ripulire i cannoli e le stalattiti dalle impurità; successivamente in pieno sole sugli stenditoi o stinnituri per circa una settimana, fino a quando il prodotto raggiunge il giusto tenore d'umidità (circa il 9%). Infine, con cura, viene riposta in appositi contenitori in legno e conservata in ambiente fresco.


Composizione

Manna

La composizione chimica della manna è molto complessa e dipende da diversi fattori tra cui: qualità, zona di provenienza, l'età del frassino e la sua esposizione, l'andamento stagionale e molti altri fattori.

La manna in media contiene il 40-60% di mannitolo o mannite, 8-10% d’umidità, 3-5% glucosio e fruttosio, 12-16% manninotriosio, 6-12% manninotetrosio, 1-3% elementi minerali, 0,5%-0,1% resina e altre sostanze in quantità minori (vitamine, enzimi, mucillagini, pectine, tannini).

Come avrete potuto constatare, è un nutriente equilibrato, che fornisce un’ottima riserva energetica data dalla presenza degli zuccheri semplici, ma anche di altri elementi importanti protettivi e disintossicanti.

Approfondiamone la conoscenza..


Sistema di raccolta della manna


Cannoli di manna al termine della lavorazione


USI TRADIZIONALI E MEDICINALI

La manna possiede numerose virtù terapeutiche è innocua e priva di azioni secondarie rilevanti, cosa che tra l'altro la rende particolarmente raccomandabile in pediatria. La manna è in primo luogo un lassativo leggero esente da controindicazioni, particolarmente adatto alla primissima infanzia e nei bambini per brevi periodi.

Indicata per le persone molto anziane debilitate e convalescenti (viene somministrata generalmente nel latte, o come decotto di manna).

E’ un regolatore e rinfrescante intestinale, in quanto purifica l'apparato digerente da tossine e appesantimenti dovuti a cattiva alimentazione.

Ha una benefica azione sull'apparato respiratorio, infatti si comporta da fluidificante, emolliente e sedativo della tosse.

E’, inoltre, un dolcificante naturale a basso contenuto di glucosio e fruttosio, utilizzabile come dolcificante per diabetici (con predisposizione alla stipsi cronica); ha proprietà anticatarrali, infatti, pezzetti di manna sciolti in bocca lentamente hanno proprietà espettoranti.


Attività biologica

Come accennato, alla manna sono ascritte proprietà lassative.

Più precisamente, tali proprietà sono da attribuirsi alla mannite(il principio attivo) in essa contenuta. L’effetto lassativo della mannite non è immediato, ma richiede dalle 8-10 ore, pertanto ne è consigliata l’assunzione di sera.

Per un impiego corretto ed efficace del prodotto, è importante bere molto.

Si suggerisce di iniziare con la dose minima indicata, per poi regolarsi in base alla risposta del proprio organismo.

Non irrita il colon, è scarsamente assorbita dall’organismo, non causa dipendenza, ha un buon sapore e può essere usata anche dalle persone più delicate.

L'effetto lassativo che viene esercitato è di tipo osmotico, ovvero, una volta che la mannite raggiunge l’intestino, richiama e trattiene ingenti quantità d’acqua, conferendo in questo modo una consistenza semisolida o liquida al contenuto intestinale, oltre ad aumentarne il volume. Tutto ciò stimola l'attivazione della peristalsi dell'intestino, quindi, l'evacuazione.

Grazie a questa specifica azione, l'utilizzo della manna è stato ufficialmente approvato per contrastare la stitichezza.

Per il trattamento di questo disturbo, la dose abitualmente consigliata per gli adulti è, indicativamente, di circa 20-30 grammi di droga (ovvero del rimedio citato) al giorno.

Nei bambini e negli individui anziani, invece, si consiglia l'assunzione di dosi inferiori, che possono variare, indicativamente, dai 2 ai 16 grammi di droga (ovvero il rimedio descritto) al giorno (da 1 a 3 bastoncini).


Ricette ad uso casalingo negli adulti:

- Come lassativo: manna 20/30 g (4 bastoncini circa, da pesare), acqua calda 100ml. Si agita, si scioglie, si filtra e poi si aggiungono 30 g di miele d'acacia.

- Come purgante: manna 40 g, latte caldo 150 g. Si agita, si scioglie e si filtra.


RICORDATE

I rimedi naturali variano i loro effetti da individuo a individuo, quindi è richiesta cautela nei dosaggi iniziali, specialmente se avete intenzione di somministrarli ai vostri figli. La consultazione del medico di base o dello specialista è sempre raccomandata.



N.B.

LEGGERE IL FOGLIETTO ILLUSTRATIVO:

Quando la manna viene utilizzata a fini terapeutici, è essenziale utilizzare preparazioni definite e standardizzate in principi attivi (mannite), poiché solo così si può conoscere la quantità esatta di sostanze farmacologicamente attive che si stanno assumendo.

Quando si utilizzano preparazioni a base di manna, le dosi di prodotto da assumere possono variare in funzione della quantità di sostanze attive contenute. Tale quantità, solitamente, è riportata direttamente dall'azienda produttrice sulla confezione o sul foglietto illustrativo dello stesso prodotto, pertanto, è molto importante seguire le indicazioni da essa fornite.


Effetti collaterali

Utilizzata correttamente e alle dosi consigliate, la manna non dovrebbe provocare effetti indesiderati di alcun tipo. Tuttavia, in soggetti sensibili possono manifestarsi nausea e flatulenza.

Avvertenze

Analogamente ad altri lassativi, l'utilizzo della manna dovrebbe essere effettuato solo per brevi periodi di tempo.

Controindicazioni

Evitare l'assunzione di manna in caso di occlusioni intestinali o di ipersensibilità accertata verso uno o più componenti.

Interazioni Farmacologiche

- L'uso di lassativi può ridurre l'assorbimento di farmaci contemporaneamente assunti per via orale.


LA MANNA COME MANNITOLO

Il mannitolo è il carboidrato semplice (ovvero lo zucchero), appartenente alla categoria dei polialcoli esaidrici, contenuto nella manna.

Formula chimica del mannitolo


Il mannitolo è ampiamente diffuso nel mondo vegetale. Le concentrazioni più significative si rinvengono nella manna del frassino (30-60%), nel tallo delle laminarie e del fucus (alghe marine), nelle foglie e nelle drupe dell'olivo, nel fico, nel sedano ed in funghi eduli come Lactarius e Agaricus. A livello industriale il mannitolo viene prodotto a partire dal saccarosio.


LO SAPEVATE CHE IN OSPEDALE.. IN EMERGENZA..

Per via parenterale - tramite infusione endovenosa il mannitolo viene utilizzato come diuretico osmotico, per la dimostrata capacità di richiamare acqua all'interno dei tubuli renali ad esempio in caso di insufficienza renale. Ha inoltre la capacità di diminuire la pressione intracranica ed intraoculare, tanto da rappresentare per tradizione il farmaco di scelta per diminuire l’edema cerebrale. Il mannitolo presente nei vasi sanguigni del cervello richiama acqua dagli interstizi cerebrali verso il lume dei vasi stessi, riducendo appunto l’edema.

Oltre alle sue proprietà osmotiche, il mannitolo può eliminare i radicali liberi coinvolti nello stress ossidativo e migliorare la qualità oltre che la quantità del flusso microvascolare all'interno di un cervello leso, ad esempio da eventi traumatici, ischemie.. ictus..


E’ proprio “BUONA” la nostra Manna..








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