Serata finale del Grest di Borgarello

Con la Sagra di Sant’Anna è terminato il Grest a Borgarello, il più lungo della diocesi di Pavia: ben sei settimane! La nostra comunità non dimentichi quale importante strumento educativo e di crescita esso rappresenti. Un grande GRAZIE va ai volontari ed agli animatori che hanno reso possibile, con il loro impegno, anche quest’anno, la sua realizzazione. Riportiamo una bellissima testimonianza di Arianna, ripresa dal simpaticissimo n. 3/2019 del «Gazzettino del Grest».

ALCUNI FLASH DI UNA BELLA STORIA!

Quando finisce un’esperienza, si è soliti fare una specie di bilancio; non un bilancio come quelli che si fanno in un’azienda, ma un bilancio diciamo «più umano».

Il Grest è una di quelle esperienze «forti», molto intense e quasi totalizzanti, che ti fanno vivere sempre a 100 km/h, come dentro ad una turbina in costante movimento.

Per questo quando si fa il bilancio di un Grest verrebbe forse spontaneo guardare a cos'è andato bene e a cos'è andato male, a cosa poter migliorare per l’anno successivo, a quali idee sono state vincenti e a quali meno, eccetera. E forse sarebbe anche giusto fare un bilancio di questo tipo e, prima o poi, certo, andrà fatto.

Ma qua, oggi, io non vorrei fare un bilancio, ma soltanto condividere con voi dei flash istantanei, dei momenti che mi sono rimasti impressi di questo mese e mezzo trascorso insieme; non i più belli, né i più importanti o significativi, ma quelli che mi vengono alla memoria così, in questo momento, in quest’ultima giornata di una Bella Storia che sta arrivando alla conclusione.

Il primo flash che mi viene in mente è colorato: mi riferisco ai colori con cui ci siamo pitturati i visi, le mani e le fronti nel Villaggio Africano. Una volta (i bambini forse non se lo ricordano o non lo sanno) i film e la televisione erano in bianco e nero; oggi, invece, sono a colori. Siamo talmente abituati a vedere i colori che non ci facciamo più caso. Ecco, quel giorno al Villaggio Africano mi sono ricordata di quanto siano belli i colori, e non affatto scontati. Quei colori, quelle musiche, quelle danze e quei tamburi di quella gita li porterò con me fra qualche giorno, quando partirò per un mese per l’Africa come volontaria.

Il secondo flash che mi viene alla mente è l’immagine dei bambini sul trattorino su e giù per le vigne di Fortunago. Siamo fortunati ad avere vicino a noi un territorio così ricco, bello ed affascinante come l’Oltrepò! Vengono turisti da tutto il mondo, ma noi che ci abitiamo vicino spesso non lo visitiamo, non rendendoci conto della sua bellezza.

Ma ecco, alla mente mi arriva il flash più luminoso e fulmineo di tutti: gli sguardi dei bambini. Ho avuto la fortuna di passare tante ore con tanti bambini e di vedere i loro sorrisi. Mi viene in mente l’ultima piscina, a Broni, quando volevo riposarmi una ventina di minuti all’ombra di una pianta, sdraiata sul mio asciugamano, e sono stata letteralmente assalita da un branco di bambini piccoli che mi toccavano, mi spettinavano i capelli e non mi lasciavano un momento tranquilla ma in realtà volevano solo farmi compagnia e coccolarmi. Ho passato tantissime pause durante le giornate in oratorio ed in piscina insieme ai bambini ed i loro sorrisi mi ritornano alla mente tutti, uno ad uno.

Se porto con me, al termine di un Grest, tutti questi flash, non serve fare un bilancio, ma sorridere. Sorrido perché ho imparato ad apprezzare la diversità; sorrido, perché mi sono emozionata; sorrido, perché penso di aver speso bene il mio tempo, non solo per me, ma soprattutto per gli altri. E questo ha arricchito la mia vita.

Allora, se è andata così, è stata davvero una Bella Storia! Arianna.

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