I giovani, l'adesso di Dio

“Abbiamo visto come in questi giorni i giovani di diverse città del mondo siano scesi in strada per difendere l’ambiente, per difendere la terra. I giovani hanno un potere inimmaginabile, sono creativi”, ha proseguito Francesco insistendo sulla necessità di fare leva sulla loro creatività, di non addomesticarli. “Loro non sono il futuro – ha aggiunto – sono il presente, l’oggi, l’adesso di Dio. Dobbiamo correggere questa espressione”. Quindi ha lanciato un monito: bene protestare, far valere le proprie ragioni, ma la protesta da sola non basta, bisogna costruire. E quando si lavora per fare qualcosa insieme, per costruire, è possibile che si commettano migliaia di errori, ma ha esortato il Papa "è meglio commettere errori facendo qualcosa piuttosto che commetterli stando con le braccia incrociate».

Il dialogo con gli anziani
Altro spunto che Francesco ha offerto ai ragazzi è quello di coltivare il dialogo con gli anziani come hanno saputo fare le suore del Monastero di Pistoia non più giovanissime: “E questa è la sfida di oggi che i giovani devono affrontare: il dialogo con gli anziani, perché se i giovani vanno da soli, perdono le loro radici, perdono il senso della storia, perdono l'appartenenza. E i vecchi, se non possono dare tutto questo ai giovani, si sentono isolati e muoiono di tristezza”. Solo così, come si legge nel Libro del Profeta Gioele, gli anziani faranno sogni e i giovani profeteranno, gli uni con l’aiuto degli altri.

Cecilia Seppia – Città del Vaticano


Per approfondire:

www.vaticannews.va

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