TRASFIGURAZIONE 
VS 
TRANSUMANESIMO


Oggi, 6 agosto, è la festa della Trasfigurazione di Gesù sul monte Tabor. Davanti a Pietro, Giacomo e  Giovanni, Gesù si fa splendente, glorioso, rivelando la sua natura divina in pienezza e spalancando una finestra su ciò che sarà il nostro futuro:

«E noi tutti, a viso scoperto, riflettendo come in uno specchio la gloria del Signore, veniamo trasformati in quella medesima immagine, di gloria in gloria, secondo l’azione dello Spirito del Signore» (2 Cor 3, 18).

In questo testo di San Paolo c'è tutto il programma del cristiano: lasciarsi trasformare dallo Spirito Santo nell'immagine perfetta di Gesù Cristo, attraverso quello straordinario processo di divinizzazione iniziato con il nostro battesimo. E, come Gesù è vero Dio e vero uomo, l'uomo divinizzato non perde la sua umanità, la vive a pieno, totalmente aperto alla relazione con Dio e con gli altri.

Ciò spiega, nell'uomo, l'anelito al di più, ad una pienezza di vita, al superamento delle manchevolezze che, talvolta, quando non conduce a Dio, alimenta ideologie di perfezione, substrato di filosofie e movimenti di pensiero dagli approcci più vari.

Tra questi, il contemporaneo Transumanesimo basato sull'idea che:

“Il progresso scientifico e tecnologico rivoluzionerà nei prossimi decenni la condizione umana, permettendoci di trascendere i nostri limiti naturali e di incrementare le nostre capacità fisiche e cognitive: grazie a biotecnologie e ingegneria genetica, nanotecnologie e robotica, intelligenza artificiale e neuroscienze, spezzeremo i nostri vincoli biologico-evoluzionistici emancipandoci da invecchiamento, malattia, sofferenza, povertà e ignoranza” (Art. 1 della Carta dei Princìpi dei Transumanisti Italiani, adottata il 23 maggio 2015 dall’assemblea dei membri del Network dei Transumanisti Italiani).

Il termine Transhumanism compare ufficialmente l’11 Settembre 2008  nell’Oxford English Dictionary, circa cinquanta anni dopo la sua coniazione da parte di Julian Huxley (personaggio di riferimento del secolarismo e primo direttore dell'UNESCO).

Nel digitare la parola in italiano, come Transumanesimo, il computer mi da errore perché in realtà ancora nei dizionari italiani non è ufficialmente riconosciuta.

Nel dizionario Garzanti troviamo, al limite, trasumare: "andare al di là dei limiti della natura umana, avvicinandosi alla divinità: Trasumanar significar per verba / non si porìa (DANTE Par. I, 70-71)".

Immagino che qualcuno adesso stia pensando che mai ha sentito parlare di Transumanesimo, eppure, il mondo letterario e quello cinematografico sono impregnati di questa nuova corrente culturale che propone una felicità attraverso la riprogettazione e la ricostruzione dell'uomo al netto da ogni limite biologico. A questo pensiero fa seguito il Postumanesimo che parla di una nuova fase evolutiva dove l'uomo con i suoi limiti scomparirebbe per far posto ad un post-uomo, nuovo e perfetto essere, frutto del progresso e della tecnologia.

Sembra fantascienza ma, se pensiamo che attualmente in ambito terapeutico già troviamo tante applicazioni della bio-tecnologia che aiutano al superamento di tanti e diversi handicap, si comprende quanto non si sia lontani da un'applicabilità al "normale", per divenire più belli, forti, intelligenti, immortali. In questo desiderio tutti possiamo riconoscerci! Chi non aspirerebbe a ciò, soprattutto, constatandone la fattibilità?

Allora, dov'è il problema?

Esso consiste nel pericolo di soppiantare l'uomo costruendo una nuova specie, incrociata magari con una macchina senza coscienza. Si potrebbero realizzare diversi livelli di umanità dove il più debole potrebbe essere sfruttato a favore del più forte secondo quei principi di eugenetica che scartano il difettoso ed agevolano il perfetto. Non ci addentriamo in discorsi filosofici, diciamo, però, che tutto questo ha radici in sistemi di pensiero ateo, che non solo non riconoscono l'esistenza di Dio ma avvertono la Chiesa e le altre religioni come segno di arretratezza culturale e come ostacolo all'auto-realizzazione dell'uomo.

Quando andavo a scuola spesso mi veniva rivolta questa domanda: ti piacciono di più le materie umanistiche o quelle scientifiche? Io rispondevo le scientifiche e finivo con lo studiare solo la matematica tralasciando l'italiano! Adesso mi rendo conto di quanto le discipline non siano più separate in scomparti divisi e totalmente stagni.

La scienza e la tecnica, in questo momento storico, più che mai hanno bisogno di un pensiero in grado di proporre un umanesimo capace di rendere il progresso scientifico, progresso di una società rispettosa dell'uomo intero, con le sue potenzialità ed i suoi limiti, con il suo essere corpo e spirito insieme.

La Chiesa propone in Cristo Gesù questo nuovo umanesimo, che è più di un pensiero, di un'idea. E' il frutto ed il dono di una vita trasfigurata dall'amore di Dio, dallo Spirito Santo che opera oltre le nostre aspettative.

Io mi fermo qui. Non trovo una bella frase conclusiva, però, ognuno tragga le proprie conclusioni su questo breve e semplice confronto tra Trasfigurazione, di Gesù e nostra, e Transumanesimo.

Al prossimo post!
Marcella La Guardia


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