Adamo ed Eva... vegetariani?!?


Direi di sì, ma non per loro scelta:

"Poi Dio disse: «Ecco, io vi do ogni erba che produce seme e che è su tutta la terra e ogni albero in cui è il frutto, che produce seme: saranno il vostro cibo. A tutte le bestie selvatiche, a tutti gli uccelli del cielo e a tutti gli esseri che strisciano sulla terra e nei quali è alito di vita, io do in cibo ogni erba verde». E così avvenne" (Gn 1, 29-30).

E' ciò che si legge nella Genesi e per quanto possiamo meravigliarci delle scelte di Dio, la spiegazione non è da noi, tutto sommato, molto lontana: siamo nella beatitudine del paradiso terrestre e, pensandoci bene, è piuttosto naturale che, nel sapiente disegno divino, non si contempli la possibilità che una creatura viva a discapito di altre.

Allora, diventa anche comprensibile l'esistenza di un mondo vegetale creato proprio per donare piante e frutti per la sussistenza di tutte le altre creature, un mondo vegetale in grado di rigenerarsi continuamente senza patire alcuna privazione e sofferenza. Grande Dio!

Ciò nonostante, nella stessa Genesi leggiamo più in là:

"Dio benedisse Noè e i suoi figli e disse loro: «Siate fecondi e moltiplicatevi e riempite la terra. Il timore e il terrore di voi sia in tutte le bestie selvatiche e in tutto il bestiame e in tutti gli uccelli del cielo. Quanto striscia sul suolo e tutti i pesci del mare sono messi in vostro potere. Quanto si muove ed ha vita vi servirà da cibo: vi do tutto questo, come già le verdi erbe" (Gn. 9, 1-5).

Come mai Dio, dopo il diluvio universale, permette a Noè ed ai suoi figli di cibarsi con "quanto si muove ed ha vita"? Come mai questo ripensamento? Cos'è successo?

Innanzitutto, ricordiamo che, soprattutto, i primi undici capitoli della Genesi non vanno letti ricercando notizie storiche e scientifiche. La finalità di questa Parola di Dio è quella di rispondere alle fondamentali domande di senso ricercando, non il come ed il quando, ma Chi sia all'origine della vita.

Ed, appunto, tornando all'origine, nell'armonia del creato, Dio non prevedeva l'uccisione degli animali. Questo è ormai appurato!

Invece, nel mondo di Noè, la cui armonia è rotta non solo dal diluvio ma, soprattutto, dal peccato, Dio permette il cibarsi, oltre che delle verdi erbe, anche di carne e pesce.

Sembra un po', permettetemi il termine, un adattamento alla situazione concreta del momento. Come dire: adesso non si riesce a far di meglio!

Arriverà, però, un tempo in cui Dio ripristinerà l'originaria armonia del creato riconciliando, per mezzo di Gesù Cristo, tutte le creature.

Ed allora:

"Il lupo dimorerà insieme con l'agnello,
la pantera si sdraierà accanto al capretto;
il vitello e il leoncello pascoleranno insieme
e un fanciullo li guiderà.
La vacca e l'orsa pascoleranno insieme;
si sdraieranno insieme i loro piccoli.
Il leone si ciberà di paglia, come il bue.
Il lattante si trastullerà sulla buca dell'aspide;
il bambino metterà la mano nel covo di serpenti velenosi.
Non agiranno più iniquamente né saccheggeranno
in tutto il mio santo monte,
perché la saggezza del Signore riempirà il paese
come le acque ricoprono il mare" (Is 11, 6-9).

                                                                 Marcella La Guardia










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